Fogo Lento
progetto vincitore del premio Isabel Alves Costa 2018 Sinossi Fogo lento nasce dalla volontà di indagare le radici storiche e culturali delle nostre abitudini culinarie. Una cena da preparare, una donna italiana e un uomo portoghese, un tavolo e concetti come identità e tradizione vengono sbucciati e cucinati a fuoco lento per approfondirne il significato. Descrizione Cibo e arte vanno di pari passi fin dall’era primitiva (cominciando dai dipinti paleolitici raffiguranti scene di caccia, fatti col sangue degli animali cacciati ). In letteratura, poesia, arti visive, teatro, performance, il cibo è utilizzato in innumerevoli modi: come modello, come ispirazione, come materiale, come metafora, ecc ... In Italia il rapporto con il cibo è quasi ossessivo, religioso; la cucina stessa è considerata arte, un'arte antica che riflette la cultura del nostro paese. La confezione di un piatto può essere considerata un'arte totale, capace di risvegliare tutti i nostri sensi, e allo stesso tempo risvegliare emozioni, ricordi, pensieri. Il cibo è una fonte inesauribile di ispirazione. La cucina è uno spazio di condivisione della saggezza tra generazioni, è uno spazio di conversazione, calore, mani sporche, uno spazio di apprendimento. Il cibo ha un lato intimo, fatto di ricordi ed emozioni personali, e un lato universale che attraversa la storia umana. Eraclito diceva che gli dei vivono vicino al "focolare"dove la famiglia prepara i pasti. R. Barthes scrive che il cibo è ovunque e in ogni momento un atto sociale, ricco di significati sociali, culturali e simbolici. Quando prepariamo un pasto, possiamo leggere gli strati della storia di una famiglia, un gruppo, una nazione. Leggiamo le molteplici contaminazioni e incontri che ci hanno reso ciò che siamo. Viaggiamo tra l'intimo e l'universale per capire come i cibi più quotidiani trasportino la nostra storia. Osserviamo i cambiamenti che le abitudini culinarie hanno subito nel corso dei secoli e come questo influenza il modo in cui viviamo e ci vediamo. In questo lavoro, una ricerca storica sull'origine del cibo è affiancata dall’incontro con cuochi e amanti della cucina di Porto e della regione portoghese Minho. Nasce una performance, in cui la preparazione di un pasto è occasione per riflettere sulle dinamiche di potere a livello macro e micro, che la cucina nasconde. Direzione artistica: Costanza Givone Assistenza drammaturgica: Raquel S. Co-creazione e interpretazione: Costanza Givone e Ricardo Vaz Trindade Light design: Francisco Campos Produzione esecutiva: Susana Paixão Video: João Vladimiro Foto: Susana Neves Costruzione: Armindo Sá Una coproduzione FIMP, Comedias do Minho, Teatro municipal do Porto Ringraziamenti: José e Dorinda Pinheiro, Ivone e Joep Ingen Housz (Quinta das Águias), Ana Maria (restaurante O Encontro) e Agostinho Correia (Grão-mestre da Confraria da Foda), Cândido e Lucinda Malheiro, Olívia e António Gonçalves, Fernanda e José Esteves (Associação de Verdoejo), André Fernandes, Nuno Lucena e turma de 12o ano do curso de Realização Plástica do Espectáculo da Escola Secundária Artística Soares dos Reis, Circolando, João Vladimiro, Maria José Passos da Costa, Maria de Lourdes Brandão Rodrigues dos Santos, MissOpo, Paula Lopes. |
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